Antonio Panice

Antonio Panice2018-09-01T11:48:19+00:00

Se non corressi poi il rischio di esplodere, mangerei sempre pizza e berrei solo chinotto.

Amo il vento e amo ogni incontro con lui. Le capre sono bellissime.

In musica, il pianoforte non si batte… d’altronde amo quando le contraddizioni, ordine e disordine, convivono, dolce e salato, si scontrano, bello e brutto, e mostrano la vita più sferica, caldo e freddo, di come in un attimo dopo, ruvido e liscio, ci riabituiamo a vederla; piano e forte (per forza non si batte!)

Lo studio e la lettura sono la mia vera ossessione: ogni volta che ho in mano un libro, penso a quanti altri mi ero ripromesso di leggere, e chissà quanti mi aspettano riposando sul pavimento della camera, o sono incastrati sugli scaffali… poi, per fortuna, mi torna il sorriso e la sanità mentale ricordando Troisi, che si giustificava dicendo: «Io non leggo mai! I libri sono milioni, milioni… non li raggiungo mai; perché io sono uno a leggere, loro sono milioni a scrivere… milioni di persone ta ta ta… mentre ne leggo uno, loro ne hanno scritto già un milione; ma allora, dico, che me ne importa a me… avete capito?» Geniale!

Per il resto, l’ideale sarebbe poter stare a guardare, senza fretta, e, immediatamente dopo, immergersi, vuoto di pensieri, nella visione.

Diamine! Pensai, che cos’è l’uomo, che così
in ogni suo aspetto riesce ridicolo?

da Tunbridge Wells, satira di John Wilmot

Chi è Antonio Panice?

Antonio Panice, si ammala di teatro, secondo fonti incerte, quando aveva dodici anni. Nasce a Napoli il 13 giugno 1990 e debutta come attore tra i professionisti nel marzo del 2010 nell’Eunuco di Terenzio con la compagnia I bugiardi, a Milano.

Dopo aver frequentato il laboratorio teatrale scolastico come studente del Liceo Scientifico Copernico di Brescia, prosegue il suo percorso per due anni con Lascuoladellattore de Il Nodo Teatro, e un anno presso il laboratorio Officina di Minima Teatro; cura in seguito la propria formazione seguendo stage e laboratori tenuti da Fabio Banfo, Marco Sgrosso, Fabio Maccarinelli, Giacomo Gamba, Elena Vanni, Giuliano Bonanni, Danio Manfredini, Eimuntas Nekrošius, Elisa Benassi (Psicofonia), Alessio Targioni (Clownerie), Giulia Gussago (Danza Contact), Daniela Visani e Jessica Lionello (Commedia dell’arte).

Collateralmente alla formazione e agli studi universitari (si laurea in Lettere Moderne nel 2013 e in Filologia Moderna nel 2017 col massimo dei voti) lavora come attore, e più raramente come regista, per diverse compagnie, quali: Malcostume (di cui è tra i fondatori), I bugiardi, Teatro a Pedali, Wonder Woman Enterprise, La piccola compagnia stabile di Brescia – S.R., Centopercento Teatro, Belcan, Collettivo Tereshenko e I Comici del Savio.

Centopercento Teatro e il gruppo Le Mani Nude sono le sue attuali case teatrali. Suona la chitarra, avendo seguito da bambino lezioni private presso il maestro Flavio Bonometti, e
strimpella il pianoforte. Oltre ad esperienze in alcuni gruppi musicali in qualità di chitarrista, cantante e autore, in ambito teatrale ha scritto ed eseguito le musiche, assieme a Luca Falchetti, per gli spettacoli Crave di Sarah Kane (2013 regia di Monica Conti) e Machina (2016 per Malcostume); nel 2018 si occupa della drammaturgia musicale per il progetto Senza dote di Ettore Oldi, che arriva alla terza selezione del Biennale College Under 30 a Venezia.

A livello cinematografico prende parte a diversi cortometraggi, e nel 2015 è co-protagonista nel lungometraggio L’estraneo – The outsider, regia di Roberto Rup Paolini.

Nel 2012 vince a Roma il Premio Mazzella come miglior interprete per il recital L’incidente.

Dal 2012 si occupa di pedagogia teatrale tenendo laboratori dentro e fuori istituti scolastici.